martedì 18 novembre 2008

Ogni Punto è sorgente d'Onda

Sono ormai molti giorni che le università di tutta Italia si mobilitano contro la legge 133 attraverso manifestazioni, occupazioni, lezioni autogestite e nelle piazze e con altre forme creative di dissenso. Il movimento ha preso il nome di Onda ed è una realtà che si presenta come svincolata dai tradizionali organi di rappresentanza quali partiti politici o sindacati. L'Onda si propone non solo di bloccare gli interventi del governo in materia di scuola ed università ma anche di proporre un modello di autoriforma del sistema universitario. Per avere maggiori informazioni sull'Onda segnalo quello che mi pare il sito di riferimento http://ateneinrivolta.org/ . Vorrei qui commentare il fenomeno che ho avuto la fortuna di osservare da vicino partecipando ad alcuni cortei e a buona parte dell'assemblea nazionale svoltasi alla Sapienza il 15 e 16 Novembre. Credo che sia straordinario vedere tanti ragazzi scendere in piazza, confrontarsi nelle assemblee, informarsi sullo stato attuale del sistema scolastico, creare occasioni di dibattito, di scambio, andare per le città e portare l'università con tanto di proiettori, professori e lezioni, manifestare con tanta determinazione quanta gioia e leggerezza. L'Onda è un movimento organizzato e lo si capisce non solo vedendo le manifestazioni di piazza ma soprattutto constatando che il 15 nell'aula 1 di lettere alla Sapienza sono venuti a portare le proprie esperienze ragazzi dagli atenei di tutt'Italia, Napoli, Milano, Torino, Cosenza, Trento e molte altre, ognuno con le proprie storie, i raconti delle proteste da tutti gli angoli d'Italia, le proprie idee e punti di vista. Credo sia una grande risposta a chi ci addita come la generazione delle veline e dei tronisti, quelle stesse persone che hanno lasciato il paese in cui viviamo nelle condizioni che sappiamo, gli stessi che hanno fallito miseramente nei loro intenti ma continuano imperterriti e senza pudore a urlare le loro fallimentari ragioni vecchie di 40 anni per non dire di due secoli. L'Onda è la prova che la nostra generazione sa essere portatrice di riflessioni e contenuti spesso migliori della sterile dialettica politica che siamo costretti a subire nei vari teatrini televisivi. Al di la delle idee di fondo che porta avanti, le quali possono non essere condivise da tutti, credo che l'Onda sia un simbolo della forza, della competenza, della voglia di costruire e di affermarsi di una parte consistente della gioventù di questo paese, della voglia di reagire a ciò che è percepito come un sopruso, dell'esigenza del confronto e dell'informazione in un momento in cui i modelli televisivi impongono sempre più una cultura dell'incompetenza dove ognuno si sente in dovere di esprimere giudizi (e voti) al di la delle proprie competenze.