sabato 6 dicembre 2008

Tale e quale

La contraffazione è un fenomeno spesso sottovalutato, del quale, fatta eccezione degli addetti ai lavori, si ha una scarsa conoscenza e percezione dell’importanza che riveste all’interno del mercato globale. L’Italia ha un ruolo molto importante nel mercato internazionale dei beni contraffatti, qui il businnes è controllato da una delle organizzazioni criminali più importanti del mondo, la camorra. Al contrario di quello che succedeva negli anni ’80 e ’90 quando i falsi erano scadenti riproduzioni degli originali, spesso evidentemente diversi dai prodotti copiati, oggi, per quanto riguarda per esempio la contraffazione di calzature e abbigliamento, i “falsi” sono identici agli originali, sono costruiti con le stesse materie prime, le stesse tecnologie, gli stessi marchi. Come è possibile che questi prodotti riescano ad eguagliare in tutto e per tutto gli originali? La risposta è talmente semplice da risultare incredibile: sono prodotti dalle stesse fabbriche che lavorano per le griffe. Le grandi aziende, come è noto, producono i loro capi in aziende dislocate in tutto il mondo, in paesi in cui i costi di produzione sono molto più bassi, per esempio in Cina. Queste stesse fabbriche sono preda delle organizzazioni criminali che hanno la disponibilità economica per poter investire ingenti capitali e la forza di distribuire i prodotti in tutto il mondo. E’ lecito a questo punto chiedersi perché le grandi griffe non si ribellano a tali traffici. La malavita ha il controllo della distribuzione, cioè del trasporto, dei tir, dei negozi, sarebbe capace quindi di creare enormi ostacoli alle aziende semplicemente aumentando i prezzi di tali servizi , questo è il motivo per cui le griffe preferiscono condividere una fetta del loro mercato con la camorra. La maggior parte dei prodotti contraffatti, nel 2006 il 93,4% ,arriva in Italia dalla Cina. La grande porta attraversata da queste merci è il porto di Napoli: proprio in questo porto opera il più grande armatore cinese, la Cosco, che insieme alla MSC, società svizzera, ha preso in gestione il più grande terminal per container, si sta parlando della terza e della seconda flotta più grandi del mondo. Come ci informa Roberto Saviano, riportando risultati di investigazioni delle forze dell’ordine, “il solo porto di Napoli movimenta il 20 per cento del valore dell'import tessile dalla Cina. Ma bisogna fare attenzione ai dati: perché in realtà oltre il 70 per cento della quantità del prodotto passa di qui nel porto di Napoli”. Si capisce così la potenza camorristica, in grado di stringere relazioni internazionali, di controllare uno dei porti più importanti d’Europa, di far passare inosservati interi container. La camorra si preoccupa di far arrivare le merci in tutto il mondo fin al punto, per esempio, di detenere il monopolio di giacche contraffatte e trapani bosh di tutta la Germania.

Gli acquirenti di merce contraffatta non sono sempre soggetti consapevoli, la malavita è infatti in grado di inserire i propri prodotti nei circuiti di vendita tradizionali, i negozi. Già diversi anni fa la camorra imponeva ad alcuni commercianti in Liguria di rifornirsi esclusivamente di prodotti falsi. E’ possibile quindi che si sia acquistato un prodotto contraffatto in un normalissimo negozio senza la consapevolezza di averlo fatto. I proventi derivati da questa attività dalle associazioni criminali sono paragonabili e a volte superano gli introiti derivati da altri traffici, come quello della droga; il mercato della contraffazione permette di guadagnare ingenti somme reinvestibili nelle altre attività ma anche di riciclare i soldi incassati dagli altri mercati illeciti presentando minori rischi potendo contare su legislazioni spesso inefficaci e diverse da paese a paese. Ci si rende conto dell’enorme complessità del fenomeno che sfrutta la globalizzazione a proprio vantaggio mettendo in piedi meccanismi articolati che permettono a quantità enormi di merci di essere invisibili sfuggendo a qualsiasi controllo. Si stima che globalmente questo mercato ammonti a circa il 5-7% del mercato legale con danni enormi per quanto riguarda l’evasione fiscale cioè le mancate tasse riscosse dai vari stati. Si stima, inoltre, che a causa della contraffazione, solo nell’Unione Europea, ogni anno vengano persi più di 100,000 posti di lavoro. Tali numeri ovviamente non vengono mossi solo dalla contraffazione dei capi d’abbigliamento che sono stati presi prima ad esempio, il mercato del falso infatti si occupa praticamente di qualsiasi bene, dalla tecnologia, ai ricambi per automobili, al software, ai medicinali. Proprio quest’ultimo è fonte di enorme preoccupazione; i medicinali contraffatti sono prodotti che possono contenere livelli di principio attivo molto inferiori rispetto ai medicinali originali e quindi risultare inutili, ma può accadere anche che contengano sostanze nocive o letali. Citando fonti Onu: ” L’Organizzazione Mondiale della Sanità riferisce inoltre che, a livello globale, una percentuale compresa tra il 7% e il 10% di tutti i prodotti farmaceutici presenti sul mercato potrebbe essere contraffatta, raggiungendo un totale di 30-40% in alcune regioni dell’Africa. Nell’Unione Europea, la confisca di prodotti farmaceutici contraffatti durante il periodo 2005-2006 è aumentata del 383%. La confisca di tali articoli è passata da quasi 570,000 uinità nel 2005 a più di 2,700,000 nel 2006. I farmaci contraffatti vengono solitamente venduti a consumatori inconsapevoli poiché i contraffattori sono in grado di infiltrare i loro prodotti nella catena di distribuzione legale. Come risultato, medicine contraffatte sono state scoperte in farmacie locali anche in paesi europei e nordamericani.

Tutte le fonti utilizzate per la stesura di questo articolo sono riportate nei link sottostanti. Invito chi volesse approfondire a leggere i documenti e vedere i video riportati davvero interessanti.


Valerio


http://www.onuitalia.it/events/torino_report_contraffazione.php (cliccare in fondo press kit )

http://www.onuitalia.it/events/UNICRI_Contraffazione_e_crimine_organizzato.doc

http://www.robertosaviano.it/articoli/8958/116/0

http://www.youtube.com/watch?v=TVdZx2kUNd0



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